Disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90, il parkour consiste nell’affrontare un percorso oltrepassandone qualunque ostacolo con la maggior efficienza di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante, naturale o urbano, attraverso volteggi, salti, equilibrio, scalate, arrampicate.
ll parkour trae ispirazione dal metodo naturale di Georges Hébert, ufficiale di marina francese, che nei primi anni del novecento sviluppò un particolare metodo di allenamento per l’addestramento delle truppe, definito Hébertismo, il cui motto è «Essere forti per essere utili». Il principio base del metodo, è che il miglior modo per allenare un uomo è farlo esercitare nei movimenti naturali che sa fare, in situazioni che la natura gli presenta e gli richiede.
Il passaggio da tale pratica di allenamento al parkour è dovuta a David Belle, figlio di un pompiere addestrato proprio con il metodo di Hebert, che fin da giovane sperimenta percorsi e tracciati.
Il parkour è proposto sia come disciplina sia come stile di vita, modo di pensare: dopo l’inizio della pratica di questo sport, si inizia ad analizzare tutto in un altro modo. Qualsiasi appiglio o ostacolo viene osservato come un punto di appoggio da superare in maniera fluida ed efficiente. Questo insegna nella vita di tutti i giorni a non arrendersi mai davanti ad un problema ma, al contrario, sfruttarlo per proseguire in modo ancora migliore la marcia verso il proprio obiettivo finale.