Il gioco delle forme realizzato attraverso la fusione artistica dei corpi umani ci porta in un mondo misterioso di ombre incantandoci con storie emozionanti.
Il gioco delle ombre esiste sin dall’inizio dell’umanità. Già più di 2000 anni fa, Platone lo descrisse meravigliosamente nella sua celebre allegoria della caverna, dove gli uomini con l’udito e la vista ridotti, percepivano il mondo unicamente attraverso le ombre. L’allegoria della caverna è uno dei testi fondamentali della filosofia di Platone. Risale a migliaia di anni fa anche il teatro delle ombre cinesi, realizzato da figure mosse dietro a una pellicola trasparente.
Il gioco di luci e ombre è utilizzato nei film per aumentare la tensione e la paura (1922, Nosferatu, da FW Murnau). Anche nei titoli dei film di James Bond corpi di donne di tutte le dimensioni si muovevano con abili spostamenti della loro posizione rispetto alla fonte di luce, le protagoniste diventavano così piccole che sembravano camminare su una mano o fare ginnastica su un revolver.
La combinazione di tutti queste tecniche, abbinate a coreografie creative, ha portato alla forma moderna di teatro delle ombre che incanta e sorprende il pubblico d’Europa.
Il gioco misterioso delle ombre dei corpi umani ci porta in un altro mondo. Gli artisti, virtuosi del movimento, fondono i loro corpi nell’arte per diventare cose, animali, piante e di nuovo uomini.
Shadows rivela un ciclo di immagini che sembrano non volere finire, risvegliando un gioco di associazioni ed emozioni. Una musica coinvolgente rende ancora più magica questa avventura.
Il virtuoso gioco delle forme incanta gli spettatori con storie meravigliose, immagini di grande forza, che vanno dal poetico, al divertente e spettacolare.